Quando mi è stato chiesto di lavorare ad un progetto di viaggio in California mi sono trovata a scorrere la cartina dall’alto in basso e googlare nomi di località che fino a quel momento per me erano solo ambientazioni di film.
Mi sono arrovellata cercando di farmi venire in mente qualcosa che fosse unico, qualcosa di speciale da poter vivere e raccontare, qualcosa che nessun’altro prima avesse fatto.
Ogni volta però la mia mente finiva col fermarsi sulla stessa immagine, la stessa scena si proiettava nei miei occhi sognanti a rallentatore.
Tutto ciò che riuscivo a vedere erano immensi cieli al tramonto, invasi da luce dorata.
Vedevo palme, scorgevo l’oceano dal finestrino abbassato di una macchina, sentivo il vento soffiare sul collo ed alzarmi i capelli. Sentivo il caldo sabbioso del deserto.
Così è cominciato il diario di viaggio in California dentro la mia testa, ed è così che l’ho poi vissuto nella realtà.
In questo diario di viaggio mi piacerebbe portarvi con me dentro uno stato d’animo, più che in un hotel o in un ristorante. Vorrei riuscire a condividere con voi questo impetuoso e avvolgente senso di libertà che pochi posti al mondo sono in grado di dare.
Hollywood e la sua insegna, le colline, Mulholland Drive, il pontile di Santa Monica e Melrose Place sono solo alcuni dei nomi che concorrono a rendere vivo l’immaginario di questa vastissima metropoli.
Se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire tutto, ancora e ancora.
Riesco a sentire l’aria fresca soffiarmi in faccia con violenza sulla cima di una collina, mentre mi sporgo dal parapetto dell’osservatorio per guardare i grattacieli di Downtown in lontananza e poi corro dal lato opposto per fare mio quel tramonto arancione che tanto avevo aspettato.
Riesco ancora a ripercorrere il molo di Santa Monica stretta nella giacca di jeans un po’ oversize, tra le luci ed i suoni del Pacific Park, tra l’odore di hamburger mescolato a quello del sale e dello zucchero filato, tra i pescatori notturni ed i turisti in uno scenografico turbinio di vita.
Riesco a vedere panorami passare dal finestrino di una Dodge alternando sabbia e oceano, grattacieli e fast food, colline cosparse di case dai fiori magenta, palme, piscine, freeways ad otto corsie e distese di deserto roccioso.
Sento le dita sporche di burro d’arachidi e glassa. Riesco a sentire la colonna sonora del nostro viaggio.
Sento quell’impagabile senso di libertà che un viaggio di questo tipo è in grado di regalare.
Viaggio in collaborazione con Visit California e Master Consulting FL, AirBerlin, Alamo, Best Western, Naar Tour Operator